Che si eviti di cadere nella trappola dei grandi numeri; che si eviti di riportare di investimenti nelle infrastrutture per 47 miliardi di euro, che si eviti di annunciare l’assunzione di un milione di nuovi posti di lavoro e l’impegno ad assumerne, nella prossima Legislatura, un ulteriore milione; che si eviti di garantire un ruolo chiave del Mediterraneo e del nostro Paese in quella che viene definita “La Via della Seta”; che si eviti di assicurare investimenti nelle nostre aree metropolitane, che si eviti di dare per scontata la chiusura positiva delle operazioni bloccate dagli Enti locali come l’ILVA di Taranto, la TAP, la condotta petrolifera della Total nel collegamento tra la Basilicata ed il porto di Taranto. Che si eviti, cioè, di illuderci ed illudere il Paese senza, invece, avere il coraggio di ammettere, una volta tanto, che avendo sbagliato strategia, nella Legislatura che sta finendo, siamo passati dalla recessione alla stagnazione proprio perché abbiamo preferito dare attuazione ad operazioni slegate da una visione strategica di medio e lungo periodo.
Se ci soffermiamo, infatti, un attimo su alcune scelte come i valichi o il completamento dell’alta velocità ferroviaria o degli assi stradali fondamentali come la Salerno – Reggio Calabria o la Variante di Valico ci rendiamo conto che fortunatamente tali scelte erano avvenute in passato e, per inerzia, sono andate avanti o stanno andando avanti.
La politica dei bonus che pochi giorni fa è stata approfondita in questo blog, considerandola di appartenenza al “la incapacità generazionale”, non è una scelta di questo Governo nella fase ormai elettorale, ma è una politica, che ormai da molti anni ha caratterizzato l’operato di chi ha gestito la cosa pubblica.
Fa sicuramente notizia l’erogazione degli 80 euro per i meno abbienti, ma si dimentica la scelta di invocare lo strumento del “project review” per poter da un lato bloccare le scelte dei Governi precedenti e dall’altro per illudere il Paese che i risparmi ottenuti avrebbero prodotto disponibilità finanziarie utili per venire incontro alle esigenze reali della gente. I bonus sono senza dubbio quelli relativi agli 80 euro, ma anche il blocco degli investimenti, stranamente, si configura inizialmente come la ricerca di risorse per supportare nuovi bonus e recuperare così consenso da parte di chi ha sempre criticato le scelte di respiro strategico ampio, scelte denigrate da chi ha preferito aggregare il dissenso per costruire uno schieramento politico.
Tutto questo ha portato ad una crescita del Prodotto Interno Lordo limitata, ma, ancora più grave, le previsioni degli anni futuri sono caratterizzati da dati dell’ordine non superiore all’1,5 – 1,7% e questo significa, è inutile illudersi, stagnazione. Mai come in questo caso sarebbe utile un benchmarking con gli altri Paesi della Unione Europea per scoprire i loro dati tendenziali di crescita rispetto ai nostri fermi, ripeto, ad una soglia ripetitiva pari all’1,5%. Una simile analisi confermerebbe in modo inequivocabile che la crescita la si ottiene solo attraverso azioni strategiche di lungo respiro.
Il nostro Paese ha perso una grande occasione: alla fine della recessione non siamo stati in grado di essere un Paese pronto a portare a termine scelte strategiche di medio e lungo periodo.
Questo non è avvenuto perché, purtroppo, è emerso ed ha vinto, il nostro DNA tipicamente “provinciale” e oggi, mese dopo mese, ci stiamo ad esempio accorgendo che, una fra tante, il costo della logistica per carenze della offerta infrastrutturale continua a crescere e porta le nostre imprese ad entrare in un mercato che le vede non paritetiche con quelle della Unione Europea, perché il costo della logistica e del trasporto incide per oltre il 20% sul costo del trasportato mentre negli altri Paesi si attesta su un valore non superiore all’8 – 10%. Questa differenza, causata proprio dall’assenza di una adeguata offerta infrastrutturale, produce una diseconomia annuale di circa 60 miliardi di €. contribuendo così al mantenimento della stagnazione.
Grazie Ercole che riesci sempre a concretizzare pensieri che dentro di noi creano turbamento e sconforto. Così ci aiuti a trovare una via d’uscita alla quale dobbiamo orientarci per credere in un futuro migliore. Come quello che ci hai dato con l’alta velocità la nuova Salerno Reggio la variante di Valico e tante altre. Dobbiamo unirci per crescere.
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Purtroppo non c’è una piena condivisione nel “fare”. Per due motivi: la tipica inerzia dello Stato e la preferenza nell’uso delle risorse per interventi “popolari” come i “bonus”
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