BASTA CONOSCERLI PER PRENDERE LE DISTANZE

Sul quotidiano “La Repubblica” del 27 maggio è riportata una intervista all’ex assessore all’urbanistica, scelto dal Sindaco Virginia Raggi. Basta riportarne solo alcuni passaggi per poter misurare quanto elevata sia la ipocrisia che alberga nella attuale Amministrazione. In particolare Berdini dichiara: “La sindaca era per ripristinare la legalità poi le cose sono cambiate. Su Ostia bisognava solo continuare il lavoro di Sabella (ex assessore con il Sindaco Marino). Invece sono passati due anni  e non è accaduto nulla”. Sempre Berdini ribadisce il PUA (Piano di Uso degli Arenili) è solo una sanatoria infatti “ il segreto sta nella dicitura ambito di valorizzazione: così Alemanno – precisa Berdini – aveva trovato le cubature per il waterfront. Su questo il PUA non dice nulla . anzi lo dà per scontato. Così si può arrivare a realizzare migliaia di metri cubi”. Inoltre alla domanda del cronista: “Pochi giorni fa Ferrara ha garantito che tutti gli abusi saranno demoliti e i balneari non potranno più avere concessioni”, Berdini risponde: “I 5 Stelle mentono sapendo di mentire, il PUA non demolisce, anzi aumenta le cubature. Dire che il PUA abbatte il 50% del lungo muri è una bugia. Prevede varchi ogni 300 metri: è questa la bellezza del mare di Roma? In realtà finora non è stato fatto nulla. Eppure ci sono abusi insanabili da demolire subito senza se e senza ma”. Infine, alla domanda del cronista “Cosa è cambiato nella Giunta?”, Berdini risponde: “me lo chiedo anch’io. Prima delle elezioni avevo lavorato con loro contro lo stadio. Quando accettai la nomina ero sicuro che avrebbero continuato. Poi si sono acconciati agli interessi fondiari: lo stadio ha fatto cambiare strategia alla sindaca”.

Queste dichiarazioni incutono paura e, devo essere sincero, mi meraviglio che a simili dichiarazioni non abbia fatto seguito una immediata denuncia da parte delle forze che oggi sono alla opposizione della Giunta presieduta dalla Sindaca Raggi, come quelle del PD, o quelle di Forza Italia e di Fratelli d’Italia. Sono dichiarazioni di un urbanista che stimo, per la sua elevata qualità professionale e per la sua etica politica relative non ad una piccola realtà urbana ma ad una realtà che ha una rilevanza tale da essere parte integrante della nostra Costituzione.

Berdini non si ferma ad una semplice denuncia ma, addirittura, evidenzia dei cambiamenti comportamentali che testimoniano un vero capovolgimento delle linee strategiche di partenza, un capovolgimento che lo stesso Berdini non avrebbe mai immaginato di dover vivere.

Questo abbandono della Giunta da parte di diversi Assessori si è verificata tante volte e immagino che, solo per un fatto caratteriale, le dichiarazioni di Berdini siano quelle che motivano in modo inconfutabile l’uscita da un organo così strategico come quello della Giunta della Capitale. Sta diventando assolutamente preoccupante questo camaleontismo perché in fondo mette in luce una forte discrasia tra quanto denunciato in fase elettorale, attraverso apposito atto programmatico, e quanto poi attuato nella gestione della cosa pubblica. Berdini marca proprio questo passaggio, evidenzia queste distinte fasi e mette in risalto proprio ciò che alberga all’interno del Movimento 5 Stelle.

Prende così corpo una banale considerazione: la gestione della capitale da parte dell’attuale schieramento politico si avvia verso un crollo irreversibile dei consensi non per la serie di oggettivi fallimenti nella gestione ordinaria della città, cioè trasporti, verde, raccolta rifiuti, ecc., ma per questa mancata coerenza programmatica. Una coerenza programmatica invocata in modo sistematico in ogni fase pre elettorale; invocata anche ultimamente in occasione della campagna elettorale delle elezioni politiche e, anche in questo caso, il Movimento 5 Stelle non è riuscito nemmeno a mantenere il programma annunciato ed inoltre tutti abbiamo assistito ai cambiamenti davvero puerili assunti su alcune aree tematiche; come l’aver dichiarato inutili o da annullare opere come l’asse ferroviario Torino – Lione o come l’asse AV/AC Milano – Genova (Terzo Valico dei Giovi) e poi successivamente recuperate. Queste trasformazioni porteranno già nel breve periodo ad una perdita di credibilità del Movimento 5 Stelle, poiché è naturale che i Movimenti vivono solo finché rispettano una difficile categoria: quella della coerenza.

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