QUALE IMMAGINE DIAMO AL MONDO RITARDANDO LA REALIZZAZIONE DELLA TRANS ADRIATIC PIPELINE (TAP)

Di seguito una scheda, ripresa da Internet, relativa al progetto Trans Adriatic Pipeline (TAP) per meglio comprendere cosa stiamo tirando in ballo.

Trans Adriatic Pipeline (TAP) è il progetto di un gasdotto che trasporterà gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa. I lavori di costruzione del gasdotto sono iniziati nel 2016. Una volta realizzato, costituirà il collegamento più diretto ed economicamente vantaggioso alle nuove risorse di gas dell’area del Mar Caspio, aprendo il Corridoio Meridionale del Gas, una catena del valore del gas lunga 4.000 chilometri, che si snoderà dal Mar Caspio all’Europa.

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L’azionariato TAP annovera le principali società del settore energetico: SOCAR, Snam, BP, Fluxys, Enagás ed Axpo con consolidata esperienza nella realizzazione di complessi progetti internazionali. Tutte le società si ispirano ai più elevati standard in materia di tutela ambientale, responsabilità sociale d’impresa e sicurezza.  TAP ha inoltre scelto di aderire, su base volontaria, agli standard internazionali della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERD) e di altri istituti finanziari internazionali. Il progetto è stato pensato sulla base di criteri di sicurezza riconosciuti a livello nazionale e internazionale e in linea con le migliori prassi in uso nel settore. Il gasdotto avrà una capacità iniziale di trasporto di 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno, equivalenti al consumo energetico di circa sette milioni di famiglie in Europa. In futuro, con l’aggiunta di altre due stazioni di compressione, la quantità trasportata potrà essere duplicata fino a 20 miliardi di metri cubi, a fronte di ulteriori forniture disponibili nella più vasta area caspica.

Appare strano che in merito ad un’opera del genere possa sorgere un confronto, no tra i cittadini del Comune di Melendugno (ambito urbano della costa pugliese in cui si innesta il gasdotto nel territorio italiano) e gli azionisti della TAP, bensì tra il Presidente della Regione Puglia Emiliano ed il Ministro del Sud Barbara Lezzi. Il Presidente della Regione è fermo sull’idea che l’attracco del gasdotto dovrebbe avvenire non sul litorale di Melendugno ma su quello di Brindisi, il Ministro del Sud è invece preoccupata di non mantenere l’impegno con gli elettori del suo Collegio a cui aveva assicurato, in caso di vittoria del Movimento 5 Stelle, il blocco dell’intervento. Tutto ciò è estremamente triste e, sinceramente, appare addirittura quasi incredibile che in un Paese come il nostro si debba assistere a simili assurdi confronti. La mia esperienza nella realizzazione della rete ad Alta Velocità mi consente di non meravigliarmi affatto, ma bisogna tenere conto che  allora eravamo in presenza di due elementi diversi:

  • le Conferenze dei Servizi si concludevano solo dopo che i vari partecipanti votavano in modo unanime sulla scelta progettuale
  • l’intervento della rete ferroviaria ad alta velocità, pur rivestendo un ruolo strategico elevatissimo, un ruolo capito solo oggi che ne godiamo i vantaggi, era legato solo ad un ambito nazionale

la TAP, invece, è un’opera che, oltre ad essere stata approvata in tutte le sedi istituzionali, oltre ad avere avuto una capillare Verifica di Impatto Ambientale, riveste una funzione strategica che coinvolge non solo la Regione Puglia, non solo il nostro Paese ma la Unione Europea e un numero di Paesi come l’Azerbaijan, la Turchia, la Grecia e l’Albania. Un’opera che per oltre il 40% è stata già realizzata negli altri Paesi, un’opera supportata da apposito trattato internazionale. Voglio ripetermi, comprendo il comportamento dei cittadini del Comune di Melendugno preoccupati di un possibile danno più legato ad una perdita di domanda turistica che ad un possibile inquinamento del litorale, ma al contrario non ha senso un confronto da due soggetti istituzionali che non possono in alcun modo essere sostenitori di ipotesi impossibili. L’impegno assunto dal Movimento 5 Stelle e dell’allora onorevole Lezzi in campagna elettorale è assolutamente impraticabile, ed era ed è tuttora quanto meno discutibile la proposta del Presidente Emiliano di cambiamento del tracciato con la previsione dell’accosto sul litorale brindisino. Una richiesta di cambiamento avvenuta con sommo ritardo e soprattutto molto più impattante per quanto concerne l’attraversamento terrestre della condotta stessa, eppure di fronte ad un progetto con tale rilevanza strategica la vera criticità da parte di questi due attori istituzionali è legata solo alla perdita di consenso elettorale. Soprattutto comincia ad essere grave e preoccupante per il Movimento 5 Stelle non mantenere gli impegni assunti, non nell’ultima campagna elettorale, ma nei passati cinque anni di attività parlamentare. Mi chiedo, cioè, cosa diranno e come motiveranno il sì alla TAP, alla Torino – Lione, alla linea ferroviaria Genova – Milano (Terzo Valico dei Giovi), alla tratta AV/AC Verona – Vicenza – Padova, come motiveranno un rinvio nel tempo del Diritto di cittadinanza, ecc, Sicuramente diranno che “cambiare idea è un sintomo di intelligenza” ammettendo in tal modo che la idea precedente era un sintomo di incoscienza.

2 commenti

  1. CAMBIARE IDEA E’ DIFFICILE E PERSINO A VOLTE DOLOROSO.PER LORO E’ MOLTO PIU’ SEMPLICE SEMPLICEMENTE PERCHE’ IDEE NON NE HANNO.UTILIZZANO MOLTO COMODAMENTE UN SOFTWARE CHE LI TIENE DIUTURNAMENTE IN CONTATTO CON LA PANCIA DI UNA PARTE(COSPICUA DEGLI ITALIANI).

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  2. Caro Ercole , avendo vissuto con te tutte le fasi procedurali per L’ approvazione di importanti progetti quali la Torino Lione che mi vede attualmente quale membro della commissione sicurezza non posso che esternare tutta la mia tristezza e delusione per quanto si sta verificando . Purtroppo molti personaggi parlano discutono senza sapere cosa dicono e senza avere le competenze . I lavori iniziati con una percentuale di avanzamento considerevole in linea di principio non possono essere bloccati anche in considerazione del costo che noi tutti dovremmo sostenere per il ristoro delle penali . Purtroppo molti politici non capiscono non sapendo il danno che si arreca al nostro Paese e non solo a livello di immagine , visto che ormai la reputazione del nostro Paese e’ ai minimi storici . E’ più facile demolire che costruire come sempre . Ciao daniele maltese

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