NOI, LORO, GLI ALTRI

Noi che ritenevamo essenziale il ricorso ad una programmazione organica e pluriennale delle scelte infrastrutturali da realizzare nel Paese

Noi che condividemmo la scelta del Governo e del Parlamento di produrre una apposita Legge per redigere un Piano Generale dei Trasporti, una Legge che prevedeva un aggiornamento triennale dello strumento pianificatorio

Noi che nella redazione del Piano Generale dei Trasporti avevamo coinvolto i massimi livelli professionali. Vere eccellenze nel campo dell’economia e dei trasporti e tra queste eccellenze un Premio Nobel come Wassily Leontief

Noi che avevamo creduto nel rilancio del nostro sistema ferroviario impegnandoci nel realizzare 1000 nuovi chilometri di rete ad alta velocità rivoluzionando le abitudini di molti cittadini e regalando al Paese un riconoscimento a scala internazionale in termini di eccellenza progettuale e realizzativa

Noi che avevamo creduto nel processo di reinvenzione gestionale delle grandi aziende pubbliche come ANAS e Ferrovie dello Stato, da aziende prive di bilancio in Società per Azioni

Noi che avevamo creduto nella essenzialità dei nuovi valichi lungo l’arco alpino come veri cordoni ombelicali capaci di garantire sistematiche relazioni nord sud nord, una vera osmosi tra la intera Unione Europea ed il nostro Paese ed il Mediterraneo

Noi che avevamo ritenuto essenziale una infrastrutturazione organica del Paese redigendo un Programma decennale delle Infrastrutture Strategiche supportato da una apposita Legge (la Legge Obiettivo) e garantito da apposite risorse; una Legge che ha consentito in dieci anni investimenti per circa 75 miliardi di euro

Noi che avevamo creduto nel ruolo della Unione Europea nel processo di pianificazione dell’intero assetto infrastrutturale dando ampio supporto nel definire il quadro programmatico delle Reti TEN – T (Trans European Network) sia nella redazione del 2004, sia in quella del 2013

Noi che avevamo ritenuto essenziale la realizzazione di reti metropolitane nelle nostre grandi aree urbane, passando da una rete di soli 56 Km in tutta Italia a circa 240 Km

Loro che hanno ritenuto nella maggior parte dei casi i programmi e le strategie portate avanti indifendibili, privi di motivazioni socio economiche adeguate

Loro che hanno ritenuto gli interventi realizzati super dimensionati con costi completamente fuori mercato

Loro che hanno ritenuto le scelte compiute decise senza il coinvolgimento dei fruitori, dei cittadini, del territorio.

Loro che hanno ritenuto urgente bloccare tutte le scelte infrastrutturali anche quelle già supportate da stanziamenti e in molti casi avviate, per redigere una ulteriore “project review”; cioè una ulteriore fase di approfondimento per “non fare”.

Loro che hanno intravisto sia nella progettazione, sia nella realizzazione, sia nella gestione delle opere una folle volontà malavitosa e, addirittura, criminogena

Loro che hanno praticamente continuato la stessa linea programmatica seguita negli ultimi cinque anni, una linea caratterizzata da un misurabile blocco degli interventi per carenza di risorse e per assurde procedure come il Codice degli Appalti

Loro che hanno ritenuto discutibili accordi comunitari, accordi internazionali, accordi bilaterali come quelli relativi alla realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino – Lione , come il segmento della tratta ferroviaria del Terzo Valico dei Giovi sull’asse Genova Rotterdam, come la Trans Adriatic Pipeline (TAP).

Gli altri in futuro daranno torto a Loro ma Noi, purtroppo, lo sapevamo già.

3 commenti

  1. Caro Ercole in queste ore ci domandiamo se la nostra vita di lavoro non sia stata altro che un sogno o meglio un incubo. Ma dovremmo insieme fare uno sforzo per un,analisi attenta anche dei nostri errori che certo non sono mancati.

    "Mi piace"

Lascia un commento