Da due anni la città di Roma è governata dal Movimento 5 Stelle e nei primi cento giorni di completo peggioramento dei servizi della città rispetto al passato tutti ci autoconvincemmo che, in fondo, in cento giorni non si poteva rimettere in sesto una città così complessa e così vasta. Anche al sistematico cambiamento, in soli cento giorni, di quattro o cinque assessori ci autoconvincemmo che, in fondo, il Sindaco e il Movimento 5 Stelle erano alla prima esperienza gestionale di un grande sistema urbano.
Dopo un anno di fronte al peggioramento dei servizi, alla sistematica distruzione di tantissimi alberi, alla impraticabilità della rete viaria, alla assenza, specialmente in alcuni quartieri, della raccolta dei rifiuti, al susseguirsi di cambiamenti o di dimissioni di altri quattro – cinque assessori o dirigenti, ci siamo di nuovo autoconvinti che, in fondo, cosa è un anno rispetto ad un passato di gestione della città completamente inefficiente. Qualcuno si intrometteva dicendo però che il Movimento 5 Stelle aveva promesso in campagna elettorale un “cambiamento sostanziale” rispetto al passato e noi però continuavamo a dire: ma cosa potevamo aspettarci in un solo anno di governo.
Dopo due anni la situazione si è ulteriormente aggravata; vivere nella città di Roma sta diventando sempre più difficile, i servizi di trasporto sono sempre più simili a quelli della città di Mogadiscio, ogni giorno si incendia un autobus, continuano a dimettersi ancora dirigenti dell’Amministrazione comunale o Assessori, si assumono decisioni davvero preoccupanti come quella di non far svolgere le Olimpiadi a Roma o quella di gestire in modo allucinante la tematica legata alla realizzazione dello stadio della Roma; ma, anche in questo caso, abbiamo giustificato questo oggettivo fallimento della attuale Amministrazione accettando, in fondo, quanto più volte ribadito anche dal Sindaco: il Governo Renzi prima e Gentiloni dopo hanno cercato di ostacolare la gestione della città perché volevano fare fallire l’esperienza politica del Movimento 5 Stelle; ed anche in questo caso qualcuno si intrometteva e faceva presente che in campagna elettorale proprio il Movimento 5 Stelle aveva detto che la conquista di Roma significava la conquista di “Roma capitale”, di un organismo che inserito nella Costituzione consentiva addirittura la promulgazione di leggi; anche in questo caso però ribadivamo che c’era da tener presente che il Ministro Delrio non aveva dato tutte le risorse richieste e che il Ministro Calenda in fondo aveva trattato male il Sindaco; anche in questo caso avevamo cercato possibili anche se ridicole giustificazioni.
E questa è l’esperienza che noi romani viviamo a Roma ormai da due anni e, non avendo nel Consiglio comunale un’opposizione capace di denunciare le cose che sinteticamente e ironicamente ho esposto sopra, ci stiamo purtroppo rassegnando.
Ora, però, non solo noi romani, ma l’intero Paese sta vivendo una esperienza analoga: dopo il primo mese di vita dell’attuale Governo molti italiani, in particolare molti elettori del Movimento 5 Stelle, si erano preparati a richiedere, con appositi moduli, gli emolumenti legati al “Diritto di cittadinanza”; moltissimi, specialmente gli elettori della Lega, erano convinti di vedere varato, come promesso, un Decreto Legge di abrogazione della Legge Fornero; moltissimi erano convinti che il Governo avrebbe varato un Disegno di Legge sulla Flat Tax; anche in questo caso ci siamo convinti che in fondo era solo una promessa elettorale e che dovevamo avere un po’ di pazienza. Poi è passato il secondo mese, poi è passato il terzo mese e adesso Di Maio e Salvini cominciano a dire che i poteri forti bloccheranno la loro azione di Governo.
Forse sarebbe opportuno dire a questi nuovi Movimenti che dopo la illusione viene la delusione e dopo la delusione di solito ci può essere la rassegnazione o la eversione.
Ho paura che ci stiamo avviando lentamente verso la esasperazione e quindi rischiamo davvero la eversione.