Il Fondo Monetario Internazionale fa presente che il Documento di Economia e Finanza (DEF) non contiene adeguate garanzie soprattutto in merito a quanto previsto sulla crescita del Prodotto Interno Lordo e sulla copertura di una serie di azioni programmatiche; il Vice Premier Di Maio di fronte a simili osservazioni risponde subito: “Non arretreremo di un millimetro”.
La Ragioneria Generale dello Stato evidenzia alcuni rischi sul mancato rispetto del rapporto tra deficit/PIL e debito/PIL e subito in modo ufficioso i due Vice Premier ipotizzano una uscita del Ragioniere Generale.
Il Presidente dell’INPS Boeri fa presente che l’abrogazione della Legge “Fornero” provocherà un danno per il bilancio dello Stato di circa 100 miliardi di euro. Il Vice Premier Salvini risponde con una tempistica davvero incredibile “Boeri si dimetta” e ancora “Boeri si faccia eleggere”.
Il Commissario per gli Affari Economici della Unione Europea ritiene che il DEF non rispetti dei precisi vincoli comunitari in materia di bilancio ed il Vice Premier Di Maio ed il Vice Premier Salvini rispondono: il primo che “il nostro Paese non accetta ingerenze” e il secondo che “la Francia ha una situazione molto più preoccupante”.
Il Presidente della Commissione Europea Junker fa presente che quanto emerge dal DEF mette in seria difficoltà la crescita del nostro Paese e il Vice Premier Salvini addirittura lo offende definendolo “poco lucido”.
La Banca d’Italia solleva seri dubbi sul DEF e sulla certezza delle coperture e anche in questo caso il Vice Premier Salvini precisa “Se la Banca d’Italia non condivide la linea programmatica del Governo si faccia eleggere”
Il Presidente dell’ANAC Cantone solleva dei dubbi sul Decreto Legge su Genova, in merito a possibili rischi per infiltrazioni malavitose, anche in questo caso immediatamente il Governo precisa “andremo avanti con il provvedimento”.
Ultimi ma non ultmi, anche la Corte dei Conti e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) hanno sollevato serie perplessità sul DEF e sui rischi che una manovra coerente con tale provvedimento possa produrre in termini di incremento del debito.
Questa serie davvero preoccupante di dichiarazioni e di comportamenti di rappresentanti apicali dell’attuale maggioranza per ricordare che purtroppo siamo incappati in quella che si può definire una “dittatura della maggioranza”.
Sì siamo incappati nella tipica forma che rende totalitaria ogni azione della maggioranza, perché legata ad un consenso diffuso dell’elettorato. Un simile convincimento porta chi governa a ritenere che tutti i riferimenti strutturali di ciò che chiamiamo Stato, cioè la Banca d’Italia, la Ragioneria Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’INPS, dell’ANAC e tutti i riferimenti esterni che direttamente o indirettamente condizionano la evoluzione economica dello Stato come il Fondo Monetario Internazionale o come la Commissione Europea, non godano di nessun ruolo, non abbiano nessun potere, perché ritengono che l’unica forza strategica debba provenire dal consenso e quindi diventi maggioranza sovrana.
Dimenticano invece che questa interpretazione del concetto di “maggioranza” si configura a tutti gli effetti come una forma di “dittatura”.
Sono certo che questo mio convincimento, un convincimento che, giorno dopo giorno, sempre più si sta albergando nella mente di molti italiani, non piaccia a coloro che attualmente sono al governo del Paese. So che questa critica non piace a chi si sente maggioranza perché supportato da un vasto consenso elettorale, ma auspicherei tanto che prima o poi proprio chi attualmente riveste ruoli istituzionali determinanti per la crescita e lo sviluppo del Paese si convincesse che una cosa è ottenere democraticamente la maggioranza ed una cosa è gestire democraticamente la maggioranza ottenuta.