FINO A QUANDO QUESTO PAESE ED IL COMPARTO DELLE INFRASTRUTTURE POTRÀ RIMANERE INDIFFERENTE ALL’ATTEGGIAMENTO IRRESPONSABILE DEL GOVERNO

Il Presidente della Confindustria pochi giorni fa ha giudicato positivamente l’annuncio del VicePresidente del Consiglio Matteo Salvini che entro il mese di marzo sarà varato un decreto “cantieri veloci”. Boccia ha ritenuto positiva questa notizia e, addirittura, intervenendo ad un Convegno presso la Luiss ha dichiarato espressamente: “La questione temporale comincia ad essere alla attenzione delle responsabilità del Governo. Le parole di Salvini sono benauguranti” Poi, sempre Boccia, ha precisato che “ci sono 26 miliardi di euro pronti per essere investiti in infrastrutture e con la TAV tale importo potrebbe raggiungere i 30 miliardi

Il Centro Studi della Confindustria, di cui proprio Boccia è il Presidente, da oltre un anno va ribadendo il dramma che l’intero settore delle infrastrutture vive ormai da oltre quattro anni; i dati sono stati più volte riportati su vari giornali e sono tutti dati tragici: 120.000 imprese fallite e 400.000 persone licenziate. Per quanto concerne poi la copertura finanziaria si dimentica che quel quadro di risorse risale a prima della ultima manovra che praticamente ha rivisitato integralmente tali disponibilità per assicurare il “diritto di cittadinanza” e il “quota cento”.

Come è quindi pensabile un rinvio al mese di marzo o come è pensabile interloquire con un altro Vice Presidente del Consiglio, della stessa compagine di Governo, che solo dopo un giorno dalle dichiarazioni di Matteo Salvini ha dichiarato: “Finché c’è il M5S al Governo la TAV Torino – Lione non ha storia. La TAV è a zero come cantiere e le peggiori lobby di questo Paese vogliono che si inizi a fare. Mi dico intanto disponibile a un tavolo con l’ANCE per scrivere un decreto legge per velocizzare le procedure dei cantieri”. Non ha senso aprire una possibile concertazione con un Governo caratterizzato da due anime completamente contrapposte, né ha senso interloquire con un Dicastero, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ormai da oltre due mesi non comunica i risultati dell’analisi costi benefici su tutti i progetti infrastrutturali che davvero potrebbero aprire subito un numero rilevante di cantieri, ma sono allo stato fermi in attesa dei risultati che sicuramente saranno negativi ed oltretutto dopo, grazie al parere dell’Avvocatura dello Stato, sarà necessario portare a compimento per non pagare i danni generati dai possibili contenziosi. Tra queste le tratte AV/AC Brescia , Verona e Verona – Vicenza

Sorge poi spontanea una domanda da porre al Presidente Boccia: cosa intende fare ora che il Vice Presidente del Consiglio Di Maio ha dichiarato che la TAV è voluta dalle peggiori lobby di questo Paese? Questa è una grave denuncia a tutti i sostenitori della Torino – Lione e quindi con quale coraggio e con quale animo la Confindustria o l’ANCE è disponibile ad un confronto. D’altra parte come è possibile interagire con un Governo al cui interno domina una corrente di pensiero antitetica e, a mio avviso, offensiva di un altro membro della Governo mi riferisco al Signor Di Battista del Movimento 5 Stelle che ha dichiarato: “Siamo favorevolissimi alle infrastrutture giuste per i cittadini e per i pendolari. Se la Lega intende andare avanti su un buco inutile che costa 20 miliardi di euro e non serve ai cittadini, tornasse da Berlusconi e non rompesse”.

Queste sintetiche considerazioni penso testimonino da sole quanto sia preoccupante questa grave fase che vive il Paese con al Governo una compagine ormai pronta a scambiarsi attacchi talmente pesanti da far pensare o ad una futura crisi di Governo o, peggio ancora, ad una sopravvivenza concordata fra i due schieramenti per rimanere più a lungo al Governo. Questa seconda ipotesi preoccupa di più perché ormai da otto mesi questa linea strategica ha portato il Paese di nuovo in recessione.

Viene da chiedersi quindi:

  • cosa debba ancora accadere perché qualche forza politica chieda le dimissioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, del Ministro cioè che non ha finora fatto nulla per rivedere il Codice Appalti ed ha solo bloccato gli investimenti
  • cosa debba ancora accadere perché il Sindacato proclami non un generico stato di agitazione ma uno sciopero generale.

Vorrei solo ricordare che non c’è da attendere un futuro peggiore perché il presente da solo è talmente grave che sconcerta spesso la diffusa incoscienza.

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