In attesa che il Decreto Legge venga approvato dai due rami dl Parlamento, in attesa che vengano identificati e nominati nuovi Commissari, in attesa che si modifichi il Codice degli Appalti, in attesa che si concluda la fase istruttoria e contrattuale, in attesa, cioè, del primo semestre del 2022 (e devo dare atto la mia previsione è ottimistica), mi chiedo se sia possibile davvero far partire delle opere e contestualmente consentire un misurabile incremento del Prodotto Interno Lordo.
A mio avviso è possibile avviare concretamente alcuni interventi per le quali esistono già approvati i progetti definitivi e di intesa con la Cassa Depositi e Prestiti e con la Banca Europea degli Investimenti (BEI) è possibile garantire le adeguate coperture finanziarie. Mi riferisco, in particolare ai seguenti interventi, due ferroviari e tre autostradali:
- Tratta AV/AC Brescia Verona
- Tratta AV/AC Verona Vicenza
- Nodo autostradale di Bologna
- Gronda autostradale di Genova
- Asse autostradale Ragusa – Catania
Per i due interventi ferroviari si dispone dei progetti approvati dal CIPE e esistono già i rispettivi General Contractor cui compete la realizzazione delle opere. Quindi è possibile attivare i cantieri. Per le altre tre opere autostradali sia nel caso del nodo di Bologna che nel caso della Gronda di Genova si dispone già del progetto definitivo mentre nel caso dell’asse autostradale Ragusa – Catania esiste già il soggetto concessionario preposto alla realizzazione. L’importo globale delle due opere ferroviarie si attesta su un valore pari di 4,8 miliardi di euro mentre il valore globale delle altre tre opere autostradali è pari a 5,3 miliardi di euro.
È possibile quindi per le prime due opere ferroviarie aprire i cantieri dando un anticipo del 20%; per le opere autostradali li dove non si dispone dei progetti esecutivi si invocherà la modalità dell’appalto integrato e si garantirà anche in questi casi un anticipo del 20%. Questa operazione renderà possibile l’avvio dei lavori e la immissione nel sistema finanziario del Paese di un volano globale di circa 2 miliardi di euro (20% di 10,1 miliardi), un importo pari allo 0,1% del PIL
Poi ci sono due opere nel Mezzogiorno del Paese per le quali dal 2014 è operativo un apposito commissario con pieni poteri, mi riferisco ai seguenti interventi:
- L’asse ferroviario AV/AC Napoli – Bari (tre lotti già assegnati)
- L’asse ferroviario AV/AC Palermo – Messina – Catania
Il primo asse ha ancora lavori per 3,9 miliardi di euro, il secondo per 4,7 miliardi di euro. Anche in questo caso è possibile affidare con la modalità dell’appalto integrato le opere e assicurare una anticipazione del 20%. Con tale modalità sarà quindi possibile immettere nel sistema finanziario del Paese un volano di circa 1,7 miliardi di euro (20% di 8,6 miliardi).
Questo itinerario in realtà attiva già nel 2019 un incremento del PIL di +0,2% ma al tempo stesso una simile operazione incontrerebbe due precise contro indicazioni: il ricorso all’appalto integrato e le garanzie relative alla rilevante anticipazione. Cerchiamo di esaminare attentamente le due controindicazioni:
- In merito all’appalto integrato il nuovo comma 4-bis dell’articolo 216 del codice consente l’affidamento congiunto retrospettivo ai progetti definitivi solo se approvati entro il 19 aprile 2016 e solo a condizione che il nuovo bando sia pubblicato entro il 19 maggio 2018; però, come chiesto dalle imprese di costruzione, sarà liberalizzato l’appalto integrato, ma solo per due anni. I progetti definitivi dovranno essere approvati entro il 31 dicembre 2020 e i bandi pubblicati nei 12 mesi successivi. Il soggetto incaricato della predisposizione del progetto esecutivo non potrà assumere le funzioni di direttore dei lavori nel medesimo appalto.
- In merito all’anticipazione del 20% le osservazioni riguardano essenzialmente il rischio che il soggetto aggiudicatore non rispetti i vincoli contrattuali ed utilizzi l’anticipazione solo per una sistemazione temporanea dei propri bilanci aziendali
A queste due osservazioni tecniche se ne aggiunge una ulteriore sollevata sicuramente dal Movimento 5 Stelle e relativa al fatto che una simile operazione incrementa forme malavitose e poco trasparenti e, soprattutto, privilegia solo grandi imprese.
Ho voluto esporre questo itinerario per dimostrare cosa è possibile fare per sbloccare davvero i cantieri e quale sia l’incremento misurabile del PIL, sapendo che i primi Stati di Avanzamento Lavori (SAL) saranno disponibili solo nel 2020 e quindi l’unica modalità utile per attivare concretamente la “cassa” è proprio l’anticipazione. Ho cercato di entrare nel merito sia delle opere, sia delle procedure perché ritengo che i provvedimenti che il Governo intende attivare con Decreti Legge (tra l’altro spesso generici e realmente operativi dopo almeno un anno) non rispondono alle esigenze urgenti del Paese.
Purtroppo il Governo non seguirà tale itinerario e alla fine dell’anno il nostro Prodotto Interno Lordo non crescerà e il Paese rimarrà in piena recessione; se ci fosse un po’ di umiltà da parte dell’attuale coalizione forse, come si evince dalla modesta mia proposta, potremmo ridurre le condizioni critiche che ci attendono.
Ercole anche il nuovo PEF di strada dei parchi è pronto. Valore 3,2 MLDEU. Opere già approvate da Cons Sup LLPP, informative al CIPE Dic17 e Gen18 confermano disp contributo EF 2 MLDEU. Audizione NARS fatte. Incontro DGComp a Bruxelles luglio 17 e Feb19, fatte e positive. Attendono proposta finale Governo. Manca solo volontà politica di chiudere con Delibere CIPE. Ciao.
Mauro
Inviato da iPad
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