La trasmissione “Report” ha trasmesso pochi giorni fa una lunga intervista al Professor Marco Ponti ed in particolare è stato chiesto per quale motivo nell’analisi costi benefici, effettuata sul nuovo asse ferroviario Torino – Lione, si sia preso come mancato introito per lo Stato quello proveniente dalle accise sul carburante utilizzato dai mezzi di trasporto che avrebbero percorso la ferrovia e non più la strada. Il Professor Ponti ha esposto le motivazioni e poi è rimasto piuttosto colpito quando gli si è chiesto come mai per un altro asse infrastrutturale, quello relativo al lotto costruttivo “Terzo Valico dei Giovi” della linea ad alta velocità/alta capacità Genova – Milano, non si era tenuto conto del mancato introito derivante dalle accise sui carburanti utilizzati da mezzi di trasporto su gomma. Ebbene, prima il Professor Ponti ha detto che una era una linea internazionale, l’altra era invece una linea ubicata integralmente in territorio nazionale; questa linea di difesa è durata pochi secondi perché sia l’intervistatore che lo stesso Professor Ponti si sono resi conto che trattavasi di una giustificazione ridicola ed allora il Professore ha avuto il coraggio di ammettere che era stata una scelta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ma non si è limitato a raccontare questa grave intromissione del Ministero ma ha anche dichiarato più volte: “il Ministero ha commesso un errore imperdonabile, ha fatto una scelta completamente in antitesi con l’analisi costi – benefici”. Non contenti di simili pesanti dichiarazioni i cronisti della trasmissione “Report” sono corsi subito dal titolare del Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti Senatore Danilo Toninelli il quale ha cercato di rispondere ricordando che la Torino – Lione era un progetto previsto da un accordo internazionale e poi ha continuato a formulare dichiarazioni che, per rispetto di una personalità che allo stato ricopre un ruolo istituzionale, preferisco evitare di riportare.
Ora però si pone un grave problema che, a mio avviso, rasenta il ricorso a denunce formali anche di natura penale: mi chiedo infatti se un’analisi costi benefici possa seguire dei canoni scientifici in un caso e seguirne altri in un caso analogo; infatti eravamo:
- in presenza di due assi ferroviari con caratteristiche prestazionali analoghe
- in presenza di due tunnel lunghi il primo quello Torino – Lione 56 Km, il secondo quello del Terzo Valico dei Giovi 39 Km
- in presenza di gestori supportati da capitali pubblici (la TELT con risorse delle Ferrovie italiane e francesi, la Genova Milano AV/AC con risorse delle Ferrovie dello Stato italiane)
- in presenza di un contributo comunitario la Torino – Lione fino al 40%, la Genova – Milano al 20%
- in presenza di due segmenti ubicati su due dei nove Corridoi comunitari: la Torino Lione sul Corridoio Mediterraneo e il Terzo Valico dei Giovi sul Corridoio Rotterdam – Genova
Allora mi chiedo chi si è assunto la responsabilità di salvare la tratta relativa al Terzo Valico dei Giovi contrastando i risultati formulati dalla analisi costi benefici prodotta dal Professor Ponti ed, in particolare, un simile atto discrezionale, sicuramente preso o almeno condiviso dal Ministro Toninelli, quale giustificazione scientifica ha invocato? Anche perché, il Professor Ponti nella trasmissione Report ha più volte stigmatizzato che “il Ministero ha commesso un errore gravissimo”.
E qui sta un punto veramente singolare: il Professore Ponti, tecnico non pagato della Struttura tecnica di missione, è in quel ruolo perché considerato il massimo esperto di analisi costi benefici per conto del M5S. Quindi quando fa affermazioni così gravi, come “il Ministero ha commesso un errore gravissimo” denuncia almeno due circostanze critiche:
1) la personale inutilità alla partecipazione della volontà del Ministro
2) evidenti contrasti immaginiamo sul piano tecnico con il Ministero
Queste mie sintetiche considerazioni in un Paese civile, in un Paese abituato a distinguere le procedure istruttorie corrette e supportate da teorie economiche ben precise da quelle discutibili basate su stravaganti distinzioni di valutazione tra reti nazionali e reti internazionali, sicuramente, produrrebbero un immediato azzeramento dei risultati prodotti dal Professor Ponti e delle analisi compiute dallo stesso Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti e, soprattutto, ogni ulteriore analisi costi benefici prodotta su altre tratte ferroviarie, su altri progetti, sempre dal gruppo coordinato dal Professor Ponti, non sarebbe più presa in considerazione. Comunque il rischio del ridicolo dovrebbe consigliare maggiore prudenza e più attenzione allo svilimento delle tecniche economiche.
La realtà è che la trasmissione “Report” ha messo in serio imbarazzo sia il Professor Ponti che il Ministro Toninelli perché ha fatto emergere la assenza di correttezza nella redazione di un prodotto scientifico, l’analisi costi benefici, che non può essere manipolata e gestita solo per produrre risultati voluti, sia nella direzione del “fare” che in quelle del “non fare”. Rimaniamo in attesa di conoscere i risultati dell’analisi costi benefici delle tratte Brescia – Verona e Verona – Vicenza – Padova, ormai è diventato un divertimento poter leggere questi risultati, ed è un divertimento assistere alle interviste del Professor Ponti che attacca il Ministero che lo aveva incaricato di redigere quello che lui definisce “analisi costi benefici”.
Una volta report doveva intervistare presunti esperti con camera nascosta per fare gli scoop
Oggi non c’è più bisogno della candid camera si va in diretta a dire cazzate.
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