LA SOPRAVVENUTA PANDEMIA HA MANTENUTO LA COMPAGINE DI GOVERNO ED HA EVITATO BILANCI NEGATIVI SULL’OPERATO DEI PRIMI OTTO MESI

Questo dramma che ormai da quasi tre mesi stiamo vivendo è stato però per l’attuale Governo una vera panacea sia perché ha evitato una crisi dell’attuale compagine e sia perché ha temporaneamente rinviato bilanci sulle attività di questi ormai primi otto mesi di attività. In merito alle crisi vissute e non esplose prima della pandemia non possiamo dimenticare gli scontri interni al Governo durante la approvazione della Legge di Stabilità 2020; anche in quel caso il continuo richiamo ai “tempi ristretti” per evitare l’aumento dell’IVA e, soprattutto, per non andare in esercizio provvisorio. Sono passati appena otto mesi e, avendo come ripeto spesso memoria storica corta, non ricordiamo che il Ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri aveva prospettato la opportunità di un aumento dell’IVA su alcuni prodotti e non il mantenimento fisso all’attuale soglia e non possiamo dimenticare i ripetuti allarmi sulle difficoltà di trovare 25 miliardi di euro. Tutti, dico tutti, siamo cascati e abbiamo creduto ad un simile allarme utile al Governo solo per amplificare meriti inesistenti: infatti nel mese di giugno del 2019 l’allora Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria era riuscito a far approvare dal Parlamento un assestamento di bilancio (provvedimento di solito tecnico relativo alla approvazione degli scostamenti tra la Legge di Stabilità approvata entro il 31 dicembre 2018 ed il mese di giugno 2019) che si è rivelato, a tutti gli effetti, una manovra di circa 14 miliardi di euro. Questa rilevante somma è, quindi, servita integralmente per rendere la Legge di Stabilità 2020 simile a quel risultato miracoloso propagandato dal premier Conte.

Poi c’è stato un altro momento che ha messo in evidenza la incapacità della compagine di Governo, una incapacità nel comprendere la propria responsabilità nella gestione della cosa pubblica, mi riferisco al caso relativo al centro siderurgico di Taranto; un caso che ha fatto emergere davvero la irresponsabilità del Movimento 5 Stelle quando ha chiesto ed ottenuto l’annullamento dello scudo penale per le attività del nuovo gestore del centro, cioè il gruppo Arcelor Mittal, in tal modo si è variato un atto contrattuale sottoscritto dal Governo e contestualmente si è dato spazio al nuovo gestore di rescindere il rapporto contrattuale. Anche in quel caso abbiamo scoperto un Presidente del Consiglio preso dal panico raggiungere il centro siderurgico di Taranto e, incontrando gli operai, chiedere loro consigli per evitare la chiusura dell’impianto. L’arrivo della pandemia non ha reso possibile una adeguata informazione sulla conclusione di un rapporto che nei fatti ridimensiona la produzione di acciaio dell’impianto, ridimensiona il numero di occupati e definisce la somma che Arcelor verserà quando, secondo me al massimo tra sei mesi, abbandonerà il centro stesso.

Altro scontro all’interno della compagine di Governo, esploso proprio durante il Corona Virus, è quello sul Meccanismo Europeo di Stabilità. Per evitare informazioni e disinformazioni generiche ritengo utile ricordare che tale provvedimento è stato istituito grazie alle modifiche apportate al Trattato di Lisbona, ratificate dal Consiglio UE nel marzo del 2011. L’entrata in vigore del fondo salva-Stati, prevista inizialmente per il 2013 è stata anticipata al luglio del 2012 a causa di una crisi del debito sempre più pressante. Per cui il MES è un meccanismo volto a mantenere la stabilità finanziaria della zona euro. Tale fondo Salva-Stati emette prestiti sulla base di condizioni piuttosto rigide e, in alcuni casi può anche adottare atti sanzionatori. Se vengono meno gli atti sanzionatori automaticamente il Meccanismo Europeo di Stabilità diventa un’altra cosa e quindi vengono meno le gratuite ed inutili preoccupazioni; penso che questa mia banale considerazione possa essere capita da tutti; invece nel Governo ci sono due schieramenti che si scontrano in modo virulento sul tema; solo a titolo di esempio ricordo le dichiarazioni dell’ex Ministro del Mezzogiorno Barbara Lezzi o del Senatore Vito Crimi attuale responsabile politico del Movimento 5 Stelle che definiscono il ricorso a tale strumento una scelta assurda e pericolosa, mentre da parte di alcuni responsabili del Partito Democratico il ricorso al MES potrebbe essere utile e sarebbe un errore perdere una tale possibilità. Questo scontro, ad un certo punto ha messo in crisi lo stesso Presidente Conte contrario al ricorso a tale provvedimento ed allora, in modo davvero ridicolo, il Ministro Bonafede  ed il Ministro Franceschini hanno rilasciato un comunicato congiunto sulla piena condivisione del Governo sulle scelte del Presidente in merito al MES.

Prima di passare ad un altro esempio di vera fibrillazione comportamentale ricordo due altri casi di forte attrito tra i partecipanti all’attuale compagine di Governo, mi riferisco alla abolizione della “prescrizione” nel processo penale e alla proposta avanzata da parte del Partito Democratico di una possibile “patrimoniale”. Sia nel primo che nel secondo caso le dichiarazioni ed i comportamenti sia del PD che del Movimento 5 Stelle sono state talmente diverse e lontane che solo la pandemia è riuscita a smorzare e ad evitare una pesante crisi di Governo.

Ma, sempre nel campo degli impegni presi e poi non mantenuti grazie all’arrivo della pandemia, non possiamo dimenticare le dichiarazioni, gli impegni assunti dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli in occasione dell’Assemblea dell’ANCE il 30 ottobre 2019 in merito alla revisione entro il 2019 del Codice degli Appalti e l’avvio immediato delle opere bloccate. Analogo impegno ed analoga sollecitazione venne fatta dal senatore Matteo Renzi che, addirittura, propose lo sblocco immediato di un Programma di opere tutte pronte e coperte finanziariamente per un valore globale di 120 miliardi di euro. Ma, cosa davvero paradossale il Vice Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri ha dichiarato ultimamente la urgenza a far partire subito le grandi opere ed ha ammesso che il Movimento 5 Stelle ha rivisto il suo atteggiamento critico proprio sulle “grandi opere”  In tre incontri formali con il Sindacato e con l’ANCE il Presidente del Consiglio ha garantito l’immediato avvio delle opere infrastrutturali ferme. Fino alla prima decade di febbraio, cioè dopo oltre cinque mesi dall’insediamento del Governo e prima della esplosione della pandemia non era successo nulla nell’intero comparto delle infrastrutture. Eppure il Sindacato e l’ANCE avevano ricordato che in soli otto anni erano fallite 120.000 imprese ed erano scomparsi 600.000 posti di lavoro.

Poi è esplosa la pandemia e tutti gli attriti, tutti gli errori, tutti gli impegni non mantenuti sono, forse giustamente, rimasti pura storia. Ora non ci resta che aspettare con ansia la fine della fase virulenta della pandemia e poi sono sicuro che non  possa durare a lungo una compagine di Governo carica di attriti interni, carica di incomprensioni, carica di ingenuità gestionali.

Le macerie che rimarranno dopo questa grave crisi meritano un altro impianto gestionale; questa lunga quarantena penso abbia fatto capire tante cose a tutti noi e sono convinto tutti cercheremo soprattutto una nuova fauna politica.

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