COME SAREBBE BELLO SE SI EVITASSE IL RICORSO ALLA DIFFAMAZIONE PER AGGREGARE IL CONSENSO

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, intervenendo in Commissione Lavori Pubblici e Telecomunicazioni del Senato in occasione della presentazione delle Linee guida del suo Ministero, ha, tra l’altro, dichiarato: “la Legge Obiettivo è stata cancellata per gli scandali che hanno interessato l’ex numero uno della Struttura Tecnica di Missione, l’ingegnere Incalza. Ma questo appartiene alla scorsa Legislatura”.

Mi chiedo se sia corretto che un Ministro della Repubblica non sappia che il cosiddetto “sistema Incalza”, denunciato dal pool dei magistrati di Firenze è stato  dallo stesso pool, dopo quattro mesi, rivisitato integralmente con la richiesta della piena archivizione dell’ingegnere Incalza perché non c’erano gli estremi per l’arresto, perché non esisteva alcun “sistema Incalza” e che i residui rivoli dell’inchiesta fiorentina si risolveranno anch’essi in nulla come per le 17 volte precedenti finite in proscioglimenti prima del processo, si tratta di accuse totalmente prive di fondamento. D’altra parte per capirlo basta guardare ai risultati delle indagini sul mio patrimonio, effettuate da decenni dalla magistratura, dai quali non emerge una posizione economica compatibile con quella di un funzionario del mio livello sospettato anche delle guerre puniche.

In tutto questo la cosa più grave penso sia la perdita di credibilità del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: riportare una notizia falsa in un consesso istituzionale di massimo livello fa perdere automaticamente la fiducia dell’elettorato, minando la sua credibilità. Un simile comportamento, però, per il peso del Dicastero da lui presieduto e delle responsabilità assunte nei confronti di tutti gli italiani, non solo quelli che lo hanno votato, potrebbe essere interpretato in un altro modo che ritengo più preoccupante: la esigenza di continuare ad aggregare il consenso ricorrendo a tecniche giustizialiste e diffamatorie utilizzate dallo stesso Movimento 5 Stelle da almeno quattro anni; da quando, cioè, sia il Senatore Scibona, sia l’attuale Sottosegretario proprio al Ministero delle Infrastrutture On. Michele Dell’Orco avevano iniziato una azione mirata alla sistematica diffamazione della mia persona. È sufficiente leggere l’intero carteggio, usato dalla magistratura di Firenze relativa alla richiesta della mia carcerazione, per trovare i ripetuti attacchi offensivi e diffamatori da parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle alla mia persona, per trovare, addirittura, nell’intervento dell’Onorevole Dell’Orco, in occasione della sua relazione alla Legge di Stabilità 2015, un’ampia denuncia sul mio operato all’interno del Dicastero; una denuncia davvero priva di motivazione. Ma non sono un teorizzatore del complottismo e quindi del vittimismo che ne consegue per almeno due ordini di motivi, sia perché non ritengo il Movimento 5 Stelle in grado di ordire un complotto, che richiederebbe conoscenza consolidata dei “fondamentali” della cosa pubblica, sia perché non so quale vantaggio possa produrre l’azzeramento professionale della mia persona.

Non sono un teorizzatore del complottismo, anche se  il Movimento 5 Stelle mi darebbe ragione di esserlo: il dubbio che si persegua davvero una azione mirata contro la mia persona, emerge  chiaramente nel Documento prodotto dallo stesso Movimento alla fine della passata Legislatura; in tale Documento si diceva formalmente che tra i cinque obiettivi raggiunti dal Movimento nella passata Legislatura c’era quello di “essere riusciti a mandare via dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’ingegner Ercole Incalza”. Un ben scarno obiettivo, visto che in base alla Legge Madia, avendo compiuto 70 anni avevo dato le dimissioni entro il 31 dicembre 2014, nonostante, secondo le “soffiate” del Movimento,  Il Fatto Quotidiano ricordasse che ero rimasto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti responsabile senza interruzione per oltre quindici anni nella gestione della Legge Obiettivo. Anche in questo caso il loro ripetuto convincimento non rispondeva al vero: io ero diventato responsabile della Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti solo alla fine del mese di maggio del 2008 e annualmente, preciso annualmente, sostenevo un concorso per mantenere un simile incarico. Se poi entriamo nel merito delle mie specifiche responsabilità scopriamo che queste perseguivano solo un preciso obiettivo: istruire le proposte inoltrate dai vari organismi (Enti pubblici, Aziende dello Stato, ecc.) e relative ad un programma di opere approvato dal CIPE ed inserito nella apposita Legge 443/2001 (Legge Obiettivo).

La istruttoria, in realtà, consisteva nell’acquisizione dei pareri del Ministero dell’Ambiente, del Ministero dei Beni Culturali, del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, della Conferenza dei Servizi e nell’inoltro della proposta all’esame del CIPE.

Ho precisato il mio ruolo e la mia funzione perché anche questa in più occasioni, addirittura con denunce formali da parte del Movimento, è stata rappresentata come una vera gestione personale e in molti casi autoritaria e decisiva. Una vera deformazione concettuale della mia attività e una crassa ignoranza della capillare trasparenza e analisi dell’intero iter istruttorio ed autorizzativo. Tra l’altro dopo l’approvazione del CIPE veniva redatta, dal Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della Politica Economica (DIPE), una apposita Delibera che a sua volta veniva, prima di essere inoltrata alla Corte dei Conti, verificata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine la Delibera veniva ulteriormente verificata dalla Corte dei Conti e, una volta registrata, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Ho voluto riportare sinteticamente un simile itinerario per ricordare, ancora una volta, quanto siano state generiche, superficiali e lontane dalla verità le dichiarazioni ed i comportamenti del Movimento 5 Stelle e, nell’audizione alla Commissione Lavori Pubblici e Telecomunicazioni, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Voglio però stigmatizzare una differenza: il Movimento può, per aumentare il consenso, ricorrere a strumenti ed a informazioni anche non rispondenti al “vero”: è una precisa e volontaria strategia politica, mentre non è corretto che un Ministro della Repubblica, spero in buonafede, non conosca comportamenti giudiziari che hanno riconosciuto la completa inesistenza di un “sistema Incalza”. Infine una precisazione: il Ministro non può assolutamente dichiarare che la Legge Obiettivo è stata cancellata per gli scandali che hanno coinvolto Incalza perché dal 2015 in poi, cioè fino ad oggi, tutte le opere sono state approvate dal CIPE grazie proprio alla Legge Obiettivo.

Sono sicuro che queste mie precisazioni porteranno il Ministro ad una verifica delle persone che, forse involontariamente, lo hanno disinformato; il Ministro e l’intero Movimento sappiano però che un consenso così ottenuto è fragile e temporaneo, perché la base alla quale parlano prima o poi si renderà conto di “essere stata ripetutamente disinformata”. E così come quel consenso è stato ottenuto, così velocemente sarà perso.  

7 commenti

  1. Secondo me, penso che ci siano le condizioni per querelare Toninelli e il ministero e chiedere un risarcimento. Un abbraccio e fammi sapere se procederai in tal senso.

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  2. Caro Ercole ,sono ancora più rattristato rispetto al passato registrando che a valle della tua piena assoluzione , a distanza di anni qualcuno che dovrebbe rappresentare il nostro settore dice tante inesattezze che credimi offendono la nostra categoria ed in particolare Te. La verità’ e’ che alcuni personaggi non hanno piena cognizione di quanto dicono . Sappi che il mio affetto , stima nei tuoi confronti non e’ stata mai scalfita in quanto ti conosco molto bene e non dimenticherò mai la tua totale abnegazione al lavoro che hai svolto al ministero . Pochi altri hanno contribuito presso il ministero al raggiungimento dei tanti obiettivi così come sei stato capace tu . Ciao daniele maltese

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  3. Caro Ercole ottima risposta. Dovresti farne una lettera aperta in modo che si sappia la realtà delle cose. Forse un colloquio con Toninelli …. Un abbraccio Fabio

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  4. Ciao Ercole, sei di gran lunga il migliore dirigente Ministeriale che io abbia mai conosciuto. L’unico in grado di sapere tutto di un mondo complesso e difficile come quello dei LLPP e dintorni. Ti dovrebbero fare Ministro se non fosse che al ministero c’è un premio Nobel! Ma

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